Credito al consumo - regolamentazione dei crediti al consumo
Nel 2008 la Comunità Europea ha approvato una direttiva per la regolamentazione dei crediti al consumo al di sotto dei 50.000 Euro con esclusione di mutui ipotecari e contratti di finanziamenti per l'acquisto di titoli ed azioni, che impone regolamentazioni uniche agli Stati Membri e prevede un'implementazione entro e non oltre la fine del 2010, rendendola nuovamente attuale, essendo entrata nella fase operativa.
Il credito al consumo ha nel panorama economico comunitario un ruolo centrale con una crescita annua dell'8%. Secondo i dati della BCE i tassi di interesse nella Eurozona variano dai più bassi registrati con il 6% in Finlandia ai più alti registrati in Portogallo con il 12%.
La nuova direttiva di Bruxelles vuole riaffermare il concetto di globalizzazione e di unificazione a livello comunitario con l'auspicio che un Taeg unico globale e comparabile a livello europeo possa favorire la concorrenza, e conseguentemente abbassare i tassi e soprattutto favorire la trasparenza, punto centrale della direttiva comunitaria.
Quattro le aree della direttiva che vogliamo puntualizzare.
Campagne pubblicitarie:
Le finanziarie e le banche che pubblicizzano un tasso di interesse sono obbligate a fornire informazioni complementari al cliente sui costi, Taeg, etc.
Informazioni:
I clienti con la nuova normativa comunitaria otterranno informazioni garantite minime in virtù di un “formulario unico europeo” previsto dalla nuova direttiva.
Diritto di Recesso:
Verrà esteso a livello comunitario il cosiddetto “Modello Tedesco” cioè la possibilità per il cliente di rescissione contrattuale entro 14 giorni senza incorrere in penali.
Diritto di Rimborso
Secondo la nuova normativa, fino a 10.00 Euro (prima era solo fino a 5.000) è possibile il rimborso senza incorrere in applicazioni di penali. Ogni Stato Membro ha la facoltà di modificare la soglia di rimborso in ribasso, In ogni caso la penale non potrà superare l'1% per importi superiori i 10.000 Euro. (Fonte: La Stampa)
Nel 2008 la Comunità Europea ha approvato una direttiva per la regolamentazione dei crediti al consumo al di sotto dei 50.000 Euro con esclusione di mutui ipotecari e contratti di finanziamenti per l'acquisto di titoli ed azioni, che impone regolamentazioni uniche agli Stati Membri e prevede un'implementazione entro e non oltre la fine del 2010, rendendola nuovamente attuale, essendo entrata nella fase operativa.
Il credito al consumo ha nel panorama economico comunitario un ruolo centrale con una crescita annua dell'8%. Secondo i dati della BCE i tassi di interesse nella Eurozona variano dai più bassi registrati con il 6% in Finlandia ai più alti registrati in Portogallo con il 12%.
La nuova direttiva di Bruxelles vuole riaffermare il concetto di globalizzazione e di unificazione a livello comunitario con l'auspicio che un Taeg unico globale e comparabile a livello europeo possa favorire la concorrenza, e conseguentemente abbassare i tassi e soprattutto favorire la trasparenza, punto centrale della direttiva comunitaria.
Quattro le aree della direttiva che vogliamo puntualizzare.
Campagne pubblicitarie:
Le finanziarie e le banche che pubblicizzano un tasso di interesse sono obbligate a fornire informazioni complementari al cliente sui costi, Taeg, etc.
Informazioni:
I clienti con la nuova normativa comunitaria otterranno informazioni garantite minime in virtù di un “formulario unico europeo” previsto dalla nuova direttiva.
Diritto di Recesso:
Verrà esteso a livello comunitario il cosiddetto “Modello Tedesco” cioè la possibilità per il cliente di rescissione contrattuale entro 14 giorni senza incorrere in penali.
Diritto di Rimborso
Secondo la nuova normativa, fino a 10.00 Euro (prima era solo fino a 5.000) è possibile il rimborso senza incorrere in applicazioni di penali. Ogni Stato Membro ha la facoltà di modificare la soglia di rimborso in ribasso, In ogni caso la penale non potrà superare l'1% per importi superiori i 10.000 Euro. (Fonte: La Stampa)